Chypre Isli MAISON INCENS Eau de Parfum - Vaporizzatore
La Fragrance
Cosa dice la leggenda: "Piango, piango, facciamo come gli uccelli ô il mio amato, iâaqqub chiama, e io chiamo lui" "Da un capo all'altro delle montagne Imilchil, Tislit inviò questi versi ormai famosi al suo amante, che rispose con versi non meno patetici. Famosi? Più che altro leggendari, perché i due versi si riferiscono alla cultura Amazigh del Medio Atlante (Marocco), in una leggenda che recita più o meno così: "C'erano una volta due innamorati che fecero notizia per la loro meravigliosa storia d'amore, ma il dio dell'amore, indignato per un'indescrivibile violazione delle regole, dopo averli trasformati in uccelli, decise che i due amanti avrebbero vissuto nella stessa foresta senza mai vedersi. "Così iniziò il calvario di coloro che sono diventati una realtà per i popoli del Medio Atlante: tutti qui le racconteranno, di notte, le bellissime grida che si susseguono, si possono sentire chiaramente: "yaakoub" e poi "ishaak" sono quelle degli amanti maledetti. Si chiamano a vicenda e si avvicinano lentamente fino a quando, si dice, occupano lo stesso albero. A questo punto, temendo di gridare allo stesso tempo e di non riuscire a sentirsi, entrambi tacciono e un silenzio pesante avvolge la foresta. A questo punto, con i cuori stravolti, le donne e gli uomini che conoscono e credono nell'amore sono portati alle lacrime. tutti compatiscono questi amanti maledetti senza un motivo apparente. "Ah, se solo uno di loro potesse finalmente gridare!", si lamenta il Paese Gli amanti aspettano e aspettano, sospirano e desiderano rivedere la loro amata, invano, la disperazione, la stanchezza ma soprattutto il desiderio di ricominciare li prende entrambi in un colpo solo: ognuno vola in una direzione e qualche chilometro più avanti si riposa sulla cima di un cedro, di una quercia, di un pistacchio selvatico, di un albero qualsiasi. poi il calvario dell'assenza, della nostalgia e del dolore inizia a gridare: "iâakououb" "ishaaaak"... Fin dall'antichità, questo ciclo si verifica ogni notte nel Medio Atlante, soprattutto nelle lunghe notti invernali e primaverili. Sembra che entrambi gli uccelli non amino l'estate per ragioni ancora sconosciute. È in ricordo di questo costante rinnovamento che Tislit ha inviato questi versi a Isli.
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Le Parfumeur
Jean-Claude Gigodot, disparu en 2024, avait le talent de manier le contraste avec élégance. Son style se caractérisait par un usage méticuleux des matières premières, associant fréquemment des ingrédients naturels aux accents parfois brutaux à des notes plus douces et rondes. Ses créations donnaient ainsi l’impression d’un dialogue olfactif, où chaque note répondait à une autre dans un équilibre toujours parfait, mais jamais tout à fait prévisible.
Il affectionnait particulièrement les matières premières complexes comme le labdanum ou la mousse de chêne, qu’il enveloppait de touches hespéridées pour alléger leur densité. Un simple bouquet floral pouvait devenir une explosion épicée, et un oriental capiteux se transformer en un parfum aérien d’une légèreté désarmante.





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