Santal Tislit MAISON INCENS Eau de Parfum - Vaporizzatore
La Fragrance
La leggenda dice: "Piangerò, piangerò, farò come gli uccelli, o mio amato, chiama Iâaqqub e io lo chiamerò" Da un capo all'altro delle montagne Imilchil, Tislit inviò questi versi, che divennero famosi, al suo amante, che rispose con versi non meno patetici. Famosi? Beh, leggendari, perché i due versi si riferiscono alla cultura amazigh del Medio Atlante, in una leggenda che recita più o meno così: "C'erano una volta, tanto tempo fa, due innamorati che fecero notizia per la loro meravigliosa storia d'amore, ma il dio dell'amore, indignato per la loro indescrivibile violazione delle regole, dopo averli trasformati in uccelli, decise che i due amanti avrebbero vissuto nella stessa foresta senza mai vedersi" Così iniziò il calvario di coloro che sono diventati una realtà per gli abitanti del Medio Atlante. Tutti qui le diranno, di notte, che le grida che sente chiaramente: "Yaakoub" "Ishaak" sono quelle degli amanti maledetti. Si chiamano l'un l'altro e si avvicinano lentamente fino a quando, dicono, si trovano sullo stesso albero. Temendo di gridare contemporaneamente e di non sentirsi, entrambi tacciono nello stesso momento e un silenzio pesante avvolge la foresta. In quel momento, con i cuori stravolti, le donne e gli uomini che conoscono e credono nell'amore strappalacrime compatiscono questi amori maledetti senza un motivo apparente. È in memoria di questo costante rinnovamento che Tislit invia questi versi a Isli.
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Le Parfumeur
Jean-Claude Gigodot, disparu en 2024, avait le talent de manier le contraste avec élégance. Son style se caractérisait par un usage méticuleux des matières premières, associant fréquemment des ingrédients naturels aux accents parfois brutaux à des notes plus douces et rondes. Ses créations donnaient ainsi l’impression d’un dialogue olfactif, où chaque note répondait à une autre dans un équilibre toujours parfait, mais jamais tout à fait prévisible.
Il affectionnait particulièrement les matières premières complexes comme le labdanum ou la mousse de chêne, qu’il enveloppait de touches hespéridées pour alléger leur densité. Un simple bouquet floral pouvait devenir une explosion épicée, et un oriental capiteux se transformer en un parfum aérien d’une légèreté désarmante.





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